Pettole, che bontà!
Le pettole anche chiamate “popizze” non hanno bisogno di eccessive presentazioni, sono un must della tradizione culinaria pugliese e non solo; il termine derivererebbe dal latino “pitta” – “focaccia” con l ‘aggiunta del suffisso diminutivo “ula” ma anche dall’indoeuropeo dove si riscontra la radice pi-tu (cibo). La leggenda vuole che le pettole siano nate dalla sbadataggine di una casalinga che lasciò a fermentare più del dovuto l’ impasto del pane per poi evitare di dissiparlo andando a friggerne diversi pezzi. Altra credenza vuole riconoscere queste prelibatezze fra i piatti tipici della cucina natalizia del popolo che in tempi antichi disponeva solo di pochissimi ingredienti quali farina, acqua ed olio. Attualmente nella città vecchia di Bari, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, le stradine adiacenti la basilica di San Nicola si riempiono di bancarelle appartenenti alle persone del posto dedite a friggere enormi quanità di popizze (anche dolci).
Le pettole ovviamente vanno gustate calde ed appena fritte e con il ripieno (eventuale) che si preferisce: formaggio, olive, od impanate nello zucchero.
RICETTA BARESE
INGREDIENTI:
- 500 g di farina tipo 00
- 7 g di lievito di birra fresco
- 350 ml di acqua tiepida
- 2 cucchiaini di sale
- olio extravergine d’oliva q.b.
PROCEDIMENTO
In una ciotola grande setacciate la farina, inserite al centro il lievito, versate un paio di cucchiai d’acqua e fate sciogliere il lievitino e mescolate con le mani. Una volta aggiunta tutta l’acqua, unite il sale ed impastate in modo energico per 15 minuti, incorporando aria fino ad ottenere un impasto liscio, morbido ed appiccicoso. Mettete l’impasto in una ciotola e copritelo con un panno umido in un posto asciutto e fatelo lievitare per alcune ore. Versate abbondante olio in una casseruola dai bordi alti e fatelo riscaldare finchè non compariranno le bollicine; prendete un cucchiaio, bagnatelo e prendete un pò di impasto, adagiatelo con l’ aiuto del dito nella casseruola. Friggete le pettole poco alla volta, girandole per farle dorare, dopodichè disponetele su carta assorbente.
Ecco pronte le popizze baresi!