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  • A tavola

    La vera storia del pasticciotto salentino

    Una tradizione che risale a circa duecento anni, riconosce il pasticciotto salentino o leccese come dir si voglia, un dolce nato a Galatina nel 1745 dalla maestria e bravura di un certo Andrea Ascalone, noto pasticcere del sud della Puglia; egli è stato considerato dai più come l’ideatore della ricetta originale. Gli ingredienti base sono: pasta frolla e crema pasticcera, il tutto cotto rigorosamente al forno. L’idea del pasticciotto nacque da una situazione di difficoltà economica di Ascalone che decise di sperimentare nuove ricette per cercare fortuna, finchè un giorno decise  di realizzare una specie di “tortina” ripiena di crema; il risultato fu un vero successo, tanto che la prelibatezza…

  • A tavola

    Pettole, che bontà!

    Le pettole anche chiamate “popizze” non hanno bisogno di eccessive presentazioni, sono un must della tradizione culinaria pugliese e non solo; il termine derivererebbe dal latino “pitta” – “focaccia” con l ‘aggiunta del suffisso diminutivo “ula” ma anche dall’indoeuropeo dove si riscontra la radice pi-tu (cibo). La leggenda vuole che le pettole siano nate dalla sbadataggine di una casalinga che lasciò a fermentare più del dovuto l’ impasto del pane per poi evitare di dissiparlo andando a friggerne diversi pezzi. Altra credenza vuole riconoscere queste prelibatezze fra i piatti tipici della cucina natalizia del popolo che in tempi antichi  disponeva solo di pochissimi ingredienti quali farina, acqua ed olio. Attualmente…

  • Lo sapevi che..

    I trabucchi del Gargano

    Recandosi sulle coste garganiche non possono non balzare subito agli occhi degli “strani” e rudimentali strumenti di pesca ancor oggi utilizzati, che prendono il nome di “trabucchi”. Essi nascono per uno scopo ben preciso: tutelare i marinai della zona dal prepotente e pericoloso mare portatore di mareggiate, naufragi ed incursioni piratesche. Oggi i trabucchi sono tutelati dal parco Nazionale del Gargano grazie ad una serie di attività di salvaguardia poste in essere da enti ed associazioni interessati a valorizzare quelli che ormai sono un simbolo del territorio garganico. Tutta la struttura è costituita da legno ancorata alla costa, tant’ è vero che il termine ” trabucco” derivererebbe dal latino “trabs-…

  • A tavola

    Panzerotti: la ricetta della nonna barese

    Il panzerotto fritto fa parte della tradizione culinaria barese; è simbolo di convivialità e condivisione e può essere gustato anche per strada come street food accompagnato da una bella birra ghiacciata.  Bari è piena di locali che quotidianamente friggono queste vere e proprie prelibatezze del palato dai gusti più disparati: pomodoro e mozzarella, cipolla, carne,  cime di rapa,  tonno, ricotta forte e chi più ne ha più ne metta. Da non dimenticare però il lavoro di tante donne baresi che in periodi prestabiliti dell’anno si prodigano in casa a produrne vaste quantità ( vedi il 7 dicembre, giorno della vigilia dell’Immacolata). Sono facili da preparare ma il momento più cruciale…

  • Luoghi da sogno

    Le saline di Margherita di Savoia

    Siamo certi di una cosa! La Puglia sa stupire sempre ed in ogni modo; basta recarsi presso le famigerate saline di Margherita di Savoia tra Manfredonia e Barletta per poter assistere ad uno spettacolo della natura: ci troviamo di fronte alle saline più grandi d’ Europa, posto e habitat naturale di centinaia specie avicole. Tenetevi pronti ad assistere ad uno spettacolo di luci e colori che varia dal celeste al rosa (esattamente come in foto) e lasciatevi affascinare da questi 4000 ettari totali fra acque e montagne di sale.  Questo posto è conosciuto ovviamente per la produzione del famoso minerale, appunto il sale, il cui processo produttivo chiamato salinazione ha…

  • A tavola

    Taralli pugliesi: storia e ricetta

    I taralli sono il simbolo della Puglia e delle sue tradizioni culinarie. Si presentano come dei cerchietti di massa cotti al forno con gusti possono variare, dal classico all’aromatizzato (pizzaiola, calzone di cipolla, finocchio, semi di anice e peperoncino); rappresentano per i pugliesi il tipico snack adatto a tutte le ore della giornata, vi garantisco che creano dipendenza!  La loro storia risale al 1400, quando questo prodotto povero veniva realizzato dalle nonne contadine e servito agli ospiti come segno di amicizia; l ‘etimologia della parola deriva probabilmente dal greco “daratos“- “pane o forse dal latino “torrere“- “abbrustolire”. Su di essi aleggia anche una leggenda che potrebbe giustificare la loro origine…

  • Luoghi da sogno

    Grotte di Castellana

    Chi si reca alle grotte di Castellana deve sapere che si appresta a vivere un’esperienza unica ed irripetibile nel suo genere; sembrerà quasi di vivere in una dimensione magica. Sono definite la “meraviglia di Puglia” e a buona ragione in quanto ci si trova di fronte a caverne dai nomi fantastici, cunicoli, canyon e profondi abissi, fossili, stalattiti e stalagmiti dalle e forme e colori più disparati.  La storia delle grotte di Castellana risale a circa novanta-cento milioni di anni fa, si estendono per una lunghezza di 3348 metri, di cui 1800 attrezzati turisticamente. Uno dei punti più attrattivi è sicuramente la Grave, un luogo surreale dove è possibile osservare…

  • Lo sapevi che..

    Basilica di Santa Croce, simbolo del barocco leccese

    Costruita nel 1549 su sollecitazione dei Padri Celestini, la Basilica di Santa Croce la ritroviamo  nel centro storico di Lecce con tutta la sua maestà e la sua caratteristica tipicamente barocca. La facciata è un vero e proprio puzzle e trionfo di decorazioni, bassorilievi e sculture in pietra leccese, realizzati grazie all’aiuto di importanti architetti come Gabriele Riccardi, Francesco Antonio Zimbalo e Cesare Penna che si servirono dell’aiuto dei maestri scalpellini ed intagliatori della zona di Lecce.  Ciò che balza immediatamente all’occhio è ovviamente il rosone con i suoi elementi decorativi concentrici dove si alternano gigli, cherubini, melagrane ed a sinistra dello stesso ritroviamo intrecciato tra le foglie l’autoritratto grottesco…

  • A tavola

    Orecchiette alle cime di rape: il must della cucina barese

    Orecchiette alle cime di rapa vuol dire “pugliesità” anzi no “baresità”. Ci troviamo di fronte ad un piatto unico ed inimitabile oltre che semplice da realizzare. Basterà recarsi nella città vecchia per capire quanto per le nonne baresi sia fondamentale questo piatto alla pari di altri. Mi raccomando, le orecchiette devono essere rigorosamente fatte in casa e “gaddose” (cioè morbide e consistenti) per avere un risultato eccezionale.  LA  RICETTA -1kg di cime di rapa -300 g di orecchiette fresche -3 filetti di acciughe sott’olio -1 spicchio d’aglio -30 g di olio extravergine d’oliva -sale fino q.b. PROCEDIMENTO Lavare le cime di rapa e tagliare solo le cimette interne, nel frattempo…

  • Luoghi da sogno

    Castel del Monte: una fortezza ricca di misteri

    Lo ritroviamo precisamente su una collina, in provincia di Barletta- Andria-Trani, a 540 mt s.l.m., Castel del Monte è un vero e proprio gioiello della Puglia che racchiude in se storia e mistero. E’ conosciuto come il castello di Federico II di Svevia, utilizzato dallo stesso come abitazione dove trascorrere del tempo libero o meglio ancora come punto di appoggio dove praticare la caccia. La sua forma ottagonale è ciò che balza subito all’occhio, fatta a regola d’arte; ad ogni spigolo ritroviamo una torretta a sua volta ottagonale con degli spazi interni suddivisi in due piani con sedici sale (otto per ogni piano). Il collegamento tra i due piani avviene…